Non è servita neppure la bella stagione a concedere una tregua ad un fenomeno che, nonostante i controlli serrati, non accenna a diminuire e, ancora, una volta, si torna a parlare della tratta di cuccioli provenienti dall’Est e costretti a subire una serie di maltrattamenti. Per fortuna, anche stavolta, il traffico illecito è stato scoperto in tempo e nove persone sono attualmente indagate. In più fra di loro ci sono pure un paio di veterinari, considerati complici. Dalla Repubblica Slovacca, infatti, arrivavano delle creature di poche settimane, soprattutto cani e gatti, per essere rivenduti in Italia e, come al solito, al loro benessere non si pensava minimamente. Durante il trasporto, per loro, quindi, nessun riguardo e nessuna particolare attenzione o cura, in caso di salute cagionevole.
La maggior parte dei cuccioli in arrivo, tenerissimi, erano appena nati e, ovviamente, nel terribile girotondo delle violenze senza pietà agli animali, erano quasi tutti tolti alle madri prima del tempo necessario e, quindi, a rischio di vita. Lo spostamento da una città all’altra, avveniva in gabbie molto strette, in condizioni assurde e non veniva fornita loro l’acqua necessaria ad una normale idratazione. Una volta giunti a destinazione, poi, negli allevamenti dei negozi di Milano e Torino, le sofferenze e la mancanza di cure erano ancora peggiori.
Per non parlare, poi, del vaccino al quale non era stato sottoposto quasi nessuno dei cuccioli che, in tal mondo, non erano coperti neppure dalla temibile rabbia, una malattia estremamente pericolosa per l’incolumità di animali ma anche degli uomini. Al contrario, qualcuno di essi era stato, invece, vaccinato molte volte o costretto ad ingerire dei medicinali in modo indiscriminato, per ritardare la scoperta di eventuali patologie, che avrebbero potuto compromettere la vendita. La fortuna è, a questo punto, che siano sopravvissuti e adesso saranno allevati con tutte le cure del caso.
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