La festa di Sant’Antonio Abate del 17 gennaio coincide non solo con i festeggiamenti del santo, ma anche con la tradizionale benedizione degli animali: secondo la leggenda il santo era protettore degli animali che nel corso di questa notte magica acquisivano la speciale facoltà di parlare.
Nella città di Roma si teneva una speciale e tradizionale benedizione degli animali che si svolgeva proprio davanti la chiesa di Sant’Antonio Abate, vicino alla basilica di Santa Maria Maggiore.
La descrizione dei numerosi animali che popolavano la benedizione è raccontata anche da Gioacchino Belli che descriveva una moltitudine di animali di ogni genere che popolavano la piazza fra cavalli, asini, pecore, maiali e tutti gli animali che garantivano il sostentamento economico all’epoca.
La cerimonia si svolgeva per diversi giorni e tutti gli animali venivano benedetti in coppia, due alla volta, dal sacerdote che li spruzzava con acqua benedetta: la sfilata cominciava fin dal mattino e generalmente i proprietari degli animali erano soliti lasciare anche delle offerte alla chiesa.
I più ricchi poi chiedevano anche delle funzioni private per i loro animali andando a creare un certo giro d’affari: la situazione fu in qualche modo regolamentata con l’obbligo di effettuare la benedizione solo nella chiesa di Sant’Antonio Abate. Successivamente la cerimonia è stata spostata per motivi di spazio nella chiesa di Sant’Eusebio dove si svolge attualmente anche se adesso al posto degli animali della fattoria i veri protagonisti sono soprattutto cani, gatti e uccelli. Anche in piazza San Pietro di svolge la tradizionale cerimonia della benedizione degli animali con gli animali portati in piazza dagli allevatori in occasione della stalla sotto il cielo.