Come avevo scritto in un articolo pubblicato tempo fa i Beagle piacciono ai lager per la vivisezione per chi non lo sapesse Green Hill è il più grande allevamento d’Europa di cani destinati alla ricerca nei laboratori.
Il lager situato a Montichiari in provincia di Brescia ospita capannoni pieni di beagle pronti ad essere utilizzati per esperimenti, è divenuto il simbolo del business della vivisezione.
Fermaregreenhill.net chiama gli amanti degli animali con l’obiettivo di lottare contro il mostro della vivisezione, ritenendo doverosa e possibile la chiusura di centri che alimentano la vivisezione.
Il comunicato recita:
Sta a noi tutti far sì che questa vicenda non finisca nel dimenticatoio e che degli animali torturati nei laboratori si continui a parlare il più possibile. Sta a noi dare voce a chi non ce l’ha e farla sentire con tutta la sua forza a coloro che devono prendere delle decisioni.
Ogni mese da Green Hill partono 250 cuccioli di beagle, destinati ai laboratori di tutta Europa. Sono solo alcune delle vittime dell’industria farmaceutica, che continua a spargere sangue e dolore nei suoi centri di ricerca, dietro porte chiuse e un enorme muro di silenzio. Vittime sacrificate sull’altare della scienza, costrette a nascere e morire in una gabbia, uccise, mutilate, fatte soffrire, considerate come numeri. Vittime senza nome e senza volto.
Da quando è stato dato il via alla campagna “Salviamo i cani di Green Hill” qualcosa sembra essere cambiato, infatti il lager di Montichiari non è più avvolto nell’omertà, ora tutti sanno cosa accade al suo interno.
Il progetto di ampliamento è stato addirittura bloccato, gli aeroporti locali hanno fermato le deportazioni dei cani verso la vivisezione e alcuni fornitori si sono opposti e oltre ad aver sospeso i rifornimenti hanno preso le distanze dalla fabbrica degli orrori.
Si aggiunge un numero altissimo di persone, migliaia, che stanno chiedendo che a questa fabbrica di cani venga applicata una legge regionale che, per motivi strani, vede esente Green Hill nonostante sia applicata a qualunque altro luogo in cui sono presenti cani in Lombardia.
Continua il comunicato
Se la LR 33/2009 venisse applicata per Green Hill significherebbe l’impossibilità di lavorare, la chiusura. Alla Asl lo sanno. Alla Regione lo sanno. Al Ministero lo sanno. Qualcuno ha detto qualcosa, qualcuno si è mosso, altri hanno solamente promesso. Ma intanto nulla è cambiato e i cani di Green Hill continuano ed essere prodotti in serie e spediti nell’inferno dei laboratori.
Non possiamo attendere oltre, ma soprattutto gli animali non possono attendere oltre. Le promesse non li salveranno e le menzogne non leniranno il loro dolore.Il primo corteo e il lancio del “caso Green Hill” hanno convinto il Comune di Montichiari a negare rapidamente l’ampliamento dell’allevamento. Le 10.000 persone che si sono riunite a Roma il 25 settembre hanno portato il Ministero a muoversi e scrivere alla Regione per l’applicazione delle normative regionali.
Adesso è il momento di essere tutti a Milano, davanti alla Regione, per far sì che le promesse non rimangano tali e la chiusura di Green Hill diventi presto realtà!
Il corteo del 5 marzo vuole essere un momento per porre di nuovo sotto i riflettori le responsabilità di Regione e Asl, ma soprattutto per dare visibilità al destino di tutti gli animali che muoiono nei laboratori ogni giorno e portare l’istanza antivivisezionista in quella che è la capitale della tortura. Nella sola Lombardia sono infatti presenti 130 laboratori e ben 3 allevamenti di animali destinati alla vivisezione.
E’ ora di dire basta a queste torture! Basta vivisezione, adesso!
Coordinamento Fermare Green Hill
SABATO 5 Marzo 2011 – Milano
CORTEO NAZIONALE CONTRO LA VIVISEZIONE
Per la chiusura di Green Hill e di tutti gli allevamenti di animali destinati ai laboratoriConcentramento ore 15.00
in Piazza Duca D’Aosta (piazza della Stazione Centrale).
Sarà disponibile sul sito internet http://www.fermaregreenhill.net una locandina scaricabile per aiutare l’associazione a pubblicizzare il corteo.